Quando hai un seme in mano, spesso lo guardi, lo giri e rigiri sul palmo e viaggi con la fantasia immaginandolo cresciuto e rigoglioso. Quando questo succede, ripercorri ogni momento della sua crescita a ritroso, fino a ricordare quello stesso istante in cui, tenendolo in mano, lo sognavi forte e robusto. Questa è la sensazione che in casa Teamsport si prova quando, lavorando con bambini e ragazzi, li si vede cresciuti, forti, orgogliosi e vincenti, proprio grazie ai propri insegnamenti. In quest’ottica, oggi, a Storie biancazzurre raccontiamo Antonio Civiletti, un ragazzo straordinario che non molla mai e che, con la cultura del lavoro duro e della passione, è già campione siciliano da neanche ventenne.
Nato nel 2001, Antonio Civiletti è un centrocampista duttile, tuttofare, che fa della cultura del rispetto delle indicazioni tattiche la sua forza. In forza ad una società storica e importantissima del nostro panorama dilettantistico, il Giarre Calcio, è uno dei giovani più importanti della società. In pianta stabile in prima squadra da più di un anno, ha collezionato oltre 20 presenze in Eccellenza, facendo anche parte, e non da comparsa, della finale di Coppa Sicilia vinta dai gialloblù qualche settimana fa. “A Giarre mi sto trovando molto bene – dichiara il classe ’01 -. È una società storica e io sono orgoglioso di farne parte. Ho iniziato con la juniores nella scorsa stagione, ma già a dicembre sono stato inserito nell’organico della prima squadra, facendo anche un po’ di presenze. Quest’anno sono stato confermato e gioco con elementi fortissimi, ad esempio Cocimano, Curcuruto e Pettinato, visto il progetto della società di tentare di salire in Serie D. Sono stato accolto benissimo da tutti, e ho legato maggiormente con Fabio Arena, mio punto di riferimento che mi sta aiutando tantissimo nella mia crescita“.
Civiletti è un canterano doc della Teamsport. Puro nel vero senso del termine, visto che dall’età di 7 anni, quando è appunto sbarcato nella famiglia biancazzurra, non ha mai cambiato maglia. Con la Teamsport Millennium, Antonio ha percorso tutta la trafila del settore giovanile, passando per grandi gioie e dolori, forgiandosi tecnicamente, tatticamente e caratterialmente. Nel 2016, nella squadra Under 15 guidata da Nicola Martini, vive una stagione fantastica: 24 vittorie consecutive tra campionato e playoff lo portano insieme ai compagni a disputare la finale provinciale contro il Nuovo Lever. Al Bonaiuto-Somma, però, finisce per 2-0 in favore degli avversari, lasciando l’amaro in bocca per una stagione praticamente perfetta sfumata nell’ultima gara. La crescita compiuta porta il gruppo, adesso Under 17 e sempre compatto, al campionato regionale. L’esperienza è difficile e i ragazzi incontrano qualche difficoltà. Centrano la qualificazione al playout per non retrocedere, ma in quel di Mussomeli arriva una sconfitta, che li ricolloca nel quadro del campionato provinciale. Nella stagione 2017/18, la squadra rimane compatta e con la stessa guida tecnica, quella di Vincenzo D’Ignoti. Lo score è allucinante, la compagine le vince praticamente tutte e, stavolta, non sbaglia la finale. Vince per 5-0 e alza il suo primo titolo, con Antonio Civiletti protagonista assoluto e felice più che mai. La squadra non si ferma e, qualche settimana più tardi, timbra la doppietta, alzando anche la Coppa delle Province, contro i campioni degli altri comitati provinciali.
Una doppietta storica, che Antonio ricorda con grande nostalgia, come tutta la sua vita in casa Teamsport: “È stato tutto bellissimo, dal giorno in cui sono entrato al Millennium, a quello in cui ci siamo salutati. Sono diventato uomo dentro e fuori dal campo. Salvo e Fabio Foranna, Marco Fiorito, Pierpaolo Alderisi, Nicola Martini ed Enzo D’Ignoti sono stati tutti dei maestri per me, figure che non dimenticherò mai perché se sono arrivato a questo punto, magari andando ancora più avanti, lo devo soprattutto a loro, ai valori che mi hanno trasmesso e agli insegnamenti che mi hanno impartito. Miglioravo sempre perché avevo allenatori fantastici, compagni stupendi e una società meravigliosa alle spalle, che non ci ha fatto mai mancare nulla. I campionati giovanili, i tornei a Scalea e in Abruzzo, quanti ricordi! Non potrò mai dimenticare la Teamsport”.
E poi un aneddoto, significativo: “Il ricordo più importante che ho è legato al nostro momento più difficile, quello in cui siamo diventati davvero uomini. Il giorno in cui abbiamo perso la finale a Mussomeli e siamo retrocessi eravamo delusi. Tuttavia, ci siamo guardati negli occhi a partita finita e ci siamo fatti una promessa: l’anno successivo, nessuno doveva cambiare squadra, dovevamo rimanere uniti e dovevamo riportare la Teamsport dove meritava, nel regionale. Era un dovere morale restituire una grande soddisfazione a chi ci aveva dato tutto, a degli uomini che per noi si erano fatti in quattro. Lo abbiamo giurato a maggio e ad agosto, insieme a D’Ignoti e Napoli, abbiamo iniziato la preparazione. Il resto è storia, abbiamo mantenuto la promessa e abbiamo riempito la bacheca della società. Ne siamo orgogliosi e glielo dovevamo, per dimostrare tutto l’amore che abbiamo sempre provato per questa fantastica società. È questo che si fa quando si è veramente attaccati alla maglia”.
Impossibile non avere i brividi e trattenere le lacrime. Attaccamento ai compagni che poi diventano amici, agli allenatori che poi diventano mentori, ai dirigenti che poi diventano secondi padri. Se fare calcio vuol dire provare queste emozioni, allora lo faremo per tutta la vita. Grazie Antonio, ad maiora semper!