Non c’è modo di frenare la voglia di andare avanti di un allenatore, chi pratica questo mestiere lo sa. Studio costante, autocritica, momenti difficili ed essere messo costantemente in discussione dagli altri e da se stessi. “Giocatori vincono, allenatori perdono” diceva il buon Boskov, ecco perché per un allenatore è più difficile di chiunque altro farcela. Oggi raccontiamo un altro tecnico a cui siamo affezionati, che è passato per la grande famiglia della Teamsport e che la ricorda con grande affetto. Storie biancazzurre passa, questa volta, per la giovane ma già brillante carriera di Ivan Alfonso, attuale match analyst del Catania Calcio.
Nato nel 1989, Alfonso cresce a pane e pallone come la grande maggioranza dei ragazzi nati nel suo periodo, tra gli ultimi delle generazioni cresciute “per strada”. Agli albori della sua carriera da tecnico, ci sono le esperienze nella scuola calcio, tra le fila di Strenght Football Fasano, Jeunesse, Belpassese. In queste società, Alfonso si fa le ossa, assorbe come una spugna ogni dettame fornito dai suoi colleghi più esperienti e dagli stessi bambini (i primi maestri dai quali non si smette mai di imparare). In questo periodo, ottiene la qualifica di istruttore di attività di base Coni-Figc (2012), che lo abilita e lo istruisce ad educare i bambini della scuola calcio fino ai 12 anni. Suo insegnante in quel corso è Pierpaolo Alderisi, che lo adocchia immediatamente come giovane di grande talento e lo inserisce come suo collaboratore nella rappresentativa Under 15 maschile (collaborerà anche con la femminile tre anni più tardi). Nel 2013, Alfonso approda alla Teamsport, alla guida della categoria Under 17 (allora chiamata “allievi”) 1997/1998. Su quella panchina, il giovane tecnico cresce tantissimo, con accanto l’esperto consulente tecnico Alderisi e un gruppo di ragazzi che lo seguono e che gli restituiscono più di quanto egli stesso dia loro. Un’esperienza bellissima che finisce con i playoff provinciali e che continua nella stagione successiva. Nell’anno 2014/15, Alfonso scrive, insieme ai suoi ragazzi, una pagina di storia biancazzurra: dopo una cavalcata straordinaria nel girone e negli spareggi, la squadra Under 17 giunge alla sua prima e storica finale provinciale. Contro la Stella Nascente è sconfitta per 1-0, con grande delusione per averci creduto. Quell’esperienza fortifica un grande gruppo, ma soprattutto è di grande insegnamento per lo stesso Alfonso, che porterà sempre nel cuore quel biennio. Lo stesso gruppo, a distanza di anni e di stili di vita, continua a ricordarlo e cercarlo, magari per incontrarsi e scambiare quattro chiacchiere su come va la propria vita. Emozioni che rimangono dopo che si è lavorato in sintonia per due anni interi, con una società che ha messo a disposizione i mezzi per crescere grandi uomini e calciatori. Ecco perché tutti, non solo mister Alfonso, quel biennio lo porteranno sempre dentro.
Dopo il secondo anno all’Under 17, Alfonso si siede sulla panchina dei giovanissimi regionali del Catania ’80, ma è l’anno successivo che la sua carriera ha la svolta decisiva: il Catania Calcio lo chiama e gli assegna il ruolo di allenatore in seconda di Giovanni Pulvirenti, tecnico della Berretti. Alfonso non se lo fa ripetere neanche per mezza volta e fa il suo primo passo nel professionismo, mentre consegue la laurea triennale in Scienze Motorie. In tre mesi, varie situazioni all’interno dello staff tecnico lo portano a diventare il match analyst dell’allora allenatore Pino Rigoli. Un’esperienza unica, accanto ad un tecnico professionista con cui confrontarsi tutti i giorni. L’anno successivo, confermato nel suo ruolo, lavora a stretto contatto con Cristiano Lucarelli con cui vive il miglior anno del Catania in Serie C, ad un passo dalla finale playoff per la Serie B. La cadetteria abbraccia comunque Alfonso, che segue Lucarelli in quel di Livorno, dove lavora per un anno, mentre consegue anche la Laurea Magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. Nell’estate del 2019, Pietro Lo Monaco lo richiama a Catania, sempre come match analyst, accanto al nuovo tecnico Camplone. Il destino lo fa incontrare nuovamente, poi, con Cristiano Lucarelli, nel novembre del 2020, quando l’allenatore viene richiamato sulla panchina rossazzurra.
A 30 anni può già raccontare tutto questo. E già di per sé è straordinario. Possiamo non sentirci orgogliosi quando dice di avere la Teamsport nel cuore. E anche in questo caso, accogliamo l’affetto di Alfonso ricambiandolo, sperando che le cose meravigliose fatte finora siano solo la base di un altissimo grattacielo.